Francesca D'Orazio

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Patate cotte sotto la cenere

In quella casa, con il gran camino, conservo tanti ricordi d'infanzia e molti, ovviamente, sono culinari. 

La casa è dei miei nonni paterni, a Gessopalena, in provincia di Chieti, che per un breve periodo è stata anche l'abitazione della mia famiglia.

Lì ho vissuto da piccola, fino ai miei 6 anni. Ma è stata anche la casa dove si tornava sempre per le feste di Natale e durante il mese di Agosto.

È proprio il camino di quella casa la protagonista di questa ricetta. 

La nostra adorata Ilde era la vera regina della cucina (mamma sì, cucinava, ma prioritari erano i suoi studi, la scuola, gli alunni). Era lei che governava il fuoco e che ci radunava tutti - me ed i miei due fratelli ed eventuali amichetti - lì davanti, come dovessimo assistere ad un grande spettacolo. A ripensarci oggi... Come abbiamo fatto noi che i bambini senza tv, pc, playstation a trascorrere quei lunghi freddi pomeriggi invernali in casa?  Giochi sì, in casa ne avevamo, e devo dire che eravamo già molto fortunati... ma forse il caminetto, a pensarci bene, era uno dei nostri intrattenimenti. Il mio, di sicuro, uno dei principali, per i miei fratelli forse no, loro giocavano per ore con il pallone, all'aperto ma anche in un lungo corridoio di casa - ed io ero ovviamente esclusa dai loro giochi - ma quando erano stanchi, si ristoravano anche loro davanti alle quelle fiamme ardenti. Tutti in silente ascolto dei racconti di Ilde, di nonna, o delle comari che passavano e si fermavano a fare quattro chiacchiere o di papà che la sera, rientrando infreddolito, porgeva li le sue mani in cerca di calore.  

Eh, sì. Ilde con i suoi racconti sempre ricchi di fantasia riusciva ad  intrattenerci per pomeriggi interi mentre cucinava di tutto sotto o sopra i carboni; tante volte per merenda ci tostava fette di pane, le condiva con olio e sale dopo una strusciata d'aglio. Oppure ci preparava un uovo freschissimo, o una patata, entrambi cotti sotto la cenere!

Mi spiace che i miei figli non abbiano vissuto un pezzetto di quel piccolo mondo "antico". Loro sicuramente conoscono molto altro, sicuramente di più, hanno preso l'aereo appena nati, hanno già visto tanti paesi del mondo, dall'est all'ovest. Bene così, ma per parlare loro di quel mondo, così lontano per chi cresce in città, in una casa senza caminetto, un modo l'ho ingegnato: le patate ad esempio le metto  in forno caldo, ben coperte con la cenere. Ci vuole un po' di tempo ma il risultato credetemi è strepitoso. Unico problema è procurarsi della cenere, ma ne serve poca e poi si può riutilizzare. Io ormai ne ho sempre un sacchetto in casa!

Ps. La qualità delle patate ovviamente determina la differenza, io prediligo quelle di montagna, più asciutte. E se possibile biologiche. 

Happy cooking!

Ingredienti

1 Kg di patate della stessa dimensione

300 g di sale grosso

500 g di cenere

Procedimento

Scaldare il forno a 200°C. 

Lavarle, asciugarle, metterle in pirofila coperta con foglio d’alluminio. Cospargere di sale grosso e coprire di cenere. Sigillare la pirofila con un foglio di alluminio e mettere in forno.

Cuocere per 1 ora circa, il tempo varia a seconda della dimensione delle patate. Per controllare la cottura spostare la cenere ed infilare uno spiedino che dovrà penetrare facilmente.  

Servire condite con ottimo olio extra vergine d'oliva oppure con panna acida ed erba cipollina.