Spaghettini con aglio e olio novello
E’ arrivato l’olio di mammà!
E’ arrivato quello novello, non filtrato, denso, ricco, profumato. E come lo proviamo?
Come da tradizione abruzzese, con la pasta olio a crudo, o leggermente scaldato (notare bene il mio metodo), aglio e peperoncino, edel peperone dolce secco, ma senza esagerare perché questi sapori non devono prevaricare quello del buon olio nuovo. In pratica, la pasta de lu treppetare, ossia, la pasta del responsabile del frantoio,
Si tratta di tradizione consolidata un po’ in tutte le campagne abruzzesi, si attende la prima spremitura e assaggiare le prime stille “d’oro” radunando amici e parenti e quindi preparare quei “due spaghetti” così corroboranti dopo la giornata di lavoro duro.
Anche quest’anno la mia mamma si è fatta in quattro per farci assaggiare il suo olio. Straordinario, dolce, amabile. Il suo ha una presenza spiccata di olive della cultivar Leccino, conferiscono quella dolcezza che ti fa anche “bere” l’olio. Dopotutto si tratta di una spremuta di olive colte al punto giusto, oleum maturum avrebbero detto gli antichi romani, che distinguevano l’olio a secondo del grado di maturazione delle olive, facevano anche l’oleum cibarium con le olive quasi passite (un olio destinato all’alimentazione degli schiavi…).
Io sono stata abituata al buon olio, da sempre, in casa c’ è sempre stato quello fatto solo ed esclusivamente con olive nostre. Quando vivevo all’estero ero spesso costretta ad acquistarlo, perché non sempre potevo viaggiare con le lattine d’olio… ma nella scelta cercavo di prediligere prodotti di qualità, anche se mamma mi ha sempre detto “Nonna Sabbiuccia (sua nonna, una general manager dei nostri tempi, che comandava e metteva in riga tutti!) diceva sempre che lu treppetare prova a fare sempre il furbo, e cerca di mischiare le olive, quindi bisogna stare lì a controllare fino a quando non hanno finito il lavoro!”. Questa la dice lunga su come l’olio d’oliva possa subire facilmente sofisticazioni… Oggi però ci sono le certificazioni che ci danno una mano… e i frantoi sono cambiati, sono in tanti a fare prodotti di gran qualità!
Il prezzo è già un indicatore. C’è chi lamenta il prezzo alto, eppure a volte si spende di più per un litro di olio per la macchina che quello che nutre il corpo! Una bottiglia di olio non finisce in una serata come il vino, quindi think about!. Alcune bottiglie hanno l’etichetta con la tracciabilità del prodotto, guardate la provenienza, la data di raccolta (l’olio non è come il vino, non deve invecchiare…), è chiaro che non ci è consentito provarlo, ognuno ha i propri gusti e predilige un olio più o meno intenso, più o meno fruttato, ogni regione ha le sue qualità ma non è detto che un pugliese sia “forte”, sfatiamo certi preconcetti.
Io in casa ho sempre più qualità, non solo quello di mammà, ma a seconda della pietanza aggiungo uno o l’altro. Una continua scoperta di sapori.
Happy cooking!
Ingredienti
320 g di pasta lunga (spaghetti o spaghettini ma anche linguine)
90 ml di olio novello
2 spicchi d’aglio (di Sulmona)
1 pezzetto di peperoncino piccante
peperone dolce secco trito
Sale
Procedimento
Cuocere la pasta in acqua in ebollizione salata. Intanto in un barattolo di vetro versare l’olio, unire gli spicchi d’aglio ed il pezzetto di peperoncino. Scaldare in microonde per 40-60 secondi (a seconda della potenza del microonde).
Scolare la pasta al dente, tenendo l’acqua di cottura, condire la pasta con olio così insaporito, unire acqua di cottura (la pasta deve risultare sempre ben condita, mai asciutta), mescolare bene, unire del peperone dolce secco e servire immediatamente.